Le curve tipiche dell’aerodinamica vengono abbandonate e la carena che nasconde gli intestini dell’ingegneria si frantuma seguendo la logica del time–lapse, interpretazione visiva della velocità. Con il tempo e la naturale ossidazione del rame, materiale caro all’architettura che dai toni naturali del metallo vira al verde, l’oggetto si allinea al tempo della città, vissuta in una condizione di perenne contemporaneità.